La treccia di Maddalena è un atto d’amore di una badante per la sua badata.
La badante era, appunto, Maddalena; la badata era mia nonna Assuntina che alla fine faceva sempre più fatica a mangiare.
Maddalena, instancabile, continuava a sfornare la qualunque per cercare di invogliarla: nonna non ne voleva sapere e noi (mia sorella e io) ci ingozzavamo come oche.
Questa purtroppo è una delle pochissime ricette superstiti. E’ un pane da colazione, poco dolce, con pistacchio, noci e uva passa, che va accompagnato con miele o sciroppo d’acero, e inzuppato nel latte.
Per preparare la treccia di Maddalena servono:
- 400 gr di farina 00
- 100 gr di farina di pistacchi
- 4 uova + 1 per pennellare
- ½ bicchiere di latte
- 30 gr di burro
- 70 gr di zucchero
- 50 gr di noci
- 50 gr di uva passa
- 1 pizzico di sale
- ½ cubetto di lievito di birra
- miele o sciroppo d’acero
Ecco come procediamo:
prima di tutto mettiamo ad ammollare l’uvetta in acqua calda.
Sbricioliamo il lievito e lo sciogliamo con lo zucchero. Poi aggiungiamo metà del latte tiepido e amalgamiamo bene il tutto.
E al solito, se abbiamo manovalanza che ci supporta – intesa come macchinari: planetarie, impastatrici, bimby e affini – ce ne avvarremo, altrimenti, olio di gomito.
Mischiamo alla farina il burro fuso su fuoco dolcissimo, il sale, le uova, il latte, metà della farina di pistacchi e il lievito sciolto con lo zucchero.Impastiamo fino a ottenere un composto morbido, liscio e omogeneo che metteremo a lievitare in una ciotola imburrata, coperto con pellicola e al calduccio, per circa 1 ora o fino a che l’impasto avrà raddoppiato il suo volume.
Strizziamo e asciughiamo l’uvetta, e tagliuzziamo le noci grossolanamente.
Quando l’impasto è pronto lo rovesciamo sul piano di lavoro spolverato di farina, lo schiacciamo con le mani e lo ricopriamo con le noci, l’uvetta e ancora metà della farina di pistacchi.
Lo arrotoliamo su se stesso e lo schiacciamo un po’ per compattarlo bene.
Poi dobbiamo allungarlo: lo rotoliamo sotto le mani partendo dal centro e allargandoci verso l’esterno fino a ottenere un salsicciotto lungo circa 120 cm.
Lo tagliamo in tre pezzi lunghi circa 40 cm, che metteremo sulla teglia coperta di carta forno. Uniamo i 3 salsicciotti e li intrecciamo fra loro.
Arrivati in fondo chiudiamo la treccia e la maneggiamo un po’ per compattarla bene.
Sbattiamo l’uovo rimasto e lo pennelliamo bene su tutta la superficie della treccia. Infine cospargiamo con la restante farina di pistacchi.
Copriamo con un canovaccio pulito e mettiamo a lievitare ancora per 1 ora.
Passati 50 minuti accendiamo il forno a 200°. Quando èa temperatura inforniamo per 20, massimo 25 minuti.
La daremo a colazione a chi ha bisogno di nutrimento, con miele o sciroppo d’acero, inzuppata per bene nel latte.
Anche se… Oggi pomeriggio ho intravisto passare in corridoio un figlio con una fetta di treccia in una mano e una di formaggio nell’altra.
Treccia di Maddalena – Treccia di Maddalena – Treccia di Maddalena