A vederla non le si darebbe una lira. Cioè, sembra una comunissima insalata di pasta. E invece no! La pasta fredda al profumo d’estate è una cosa pazzesca perché ha un segretuccio. Che sta nel riposo: il condimento va preparato almeno 1 ora prima. Mezza giornata sarebbe ancora meglio perché l’aglio – che alla fine andrà tolto – deve avere il tempo di profumare ogni cosa.
Nell’attesa magari puoi dare un’occhiata alla terza puntata del racconto
PALLA CAPITANO
(racconto d’appendice in 7 puntate)
Puntate precedenti:
preambolo
prima puntata
seconda puntata
Puntate successive:
quarta puntata
quinta puntata
sesta puntata
settima puntata
Terza puntata
Glielo avevo detto che non la volevo, che in classe non ci parliamo mai, ma siccome la mamma è amica di sua madre le ha invitate lo stesso. Loro si sono messe a smanettare col computer e Rosetta De Luca è venuta in camera mia. Appena ha visto tutta la sarabanda sul letto si è messa a ridere e ha detto: «E tu dove dormi, sullo scaffale?»
Ho cercato di non arrabbiarmi e le ho chiesto a cosa voleva giocare, non voleva giocare, voleva che ci truccavamo, ma io non ce li ho i trucchi, lei ha detto di prendere le cose della mamma, io non volevo e lei ha detto che ero una cacasotto. Avrei voluto morderla, ma non volevo far dispiacere alla mamma; così non l’ho più guardata in faccia e mi sono messa a giocare per conto mio con la sarabanda.
Giocavamo al nostro incontro. Quel giorno mi ero arrampicata sugli scaffali per prendere la palla della chiesa di Milano con la neve dentro, che stava tutta impolverata all’ultimo piano, ma la mensola si è spaccata e tutti i giocattoli sono precipitati per terra. Cirenè è corso a vedere se mi ero fatta male, ma io stavo bene. Poi si è sentito un lamento da sotto tutte quelle macerie, abbiamo scavato un po’ e abbiamo trovato il Mucchino, un vitellino di peluche che mi arriva quasi al ginocchio. Stava piangendo perché non trovava più il suo amichetto Carote. Dopo che ci ha spiegato come era fatto questo Carote ci siamo messi tutti e tre a cercarlo, ma era molto difficile trovarlo in mezzo a quel macello perché lui è piccolo come un limone, però bianco. Poi abbiamo sentito una vocina che chiamava: «Mucchino! Mucchinooo!» e finalmente lo abbiamo trovato. Era un coniglietto morbidissimo e tutto dolorante, lo abbiamo disteso sul cuscino di Arianna e lo stavamo medicando quando siamo sobbalzati per l’urlo della mamma:
«Virginia! Che è questa sarabanda in camera tua…»
«Adesso te la presento: Cirenè già lo conosci, questo è il Mucchino e questo è Carote che presto guarirà. A proposito, abbiamo carote in frigo? Gli servono per rimettersi in forze.
Tempo dopo il papà che era stato a Collodi mi ha portato Pinocchio che è diventato subito amico nostro creando un certo nervosismo tra i pupazzi dello scaffale che vorrebbero entrare nella sarabanda ma non ottengono il permesso.
Dunque eravamo al punto che cercavamo Carote sotto le macerie, anche Pinocchio cercava con noi, facevamo finta che a quell’epoca già c’era, e Rosetta De Luca ha cominciato a rifarci il verso: «Carote, Carote dove sei! Vieni dalla mammina tua…»
Per un po’ abbiamo fatto finta di niente ma siccome quella scema non la smetteva alla fine ci siamo proprio arrabbiati. Stavo per dirle che tanto io non ce la volevo a casa mia, che era stata la mamma a invitarla e che io la schifavo, ma non l’ho fatto perché mi sono subito accorta che ero troppo agitata e che avrei balbettato. Allora Carote le ha dato un morso, il Mucchino un calcio sullo stinco e Pinocchio le si è lanciato sulla testa. Lei ha tirato un urlo ed è corsa dalle mamme dicendo che le avevo fatto un buco in fronte.
Sono stata punita di brutto: a letto senza cena e senza sarabanda. Era la prima volta che mi dovevo addormentare senza i miei amici e non ci riuscivo, almeno Cirenè che non aveva fatto niente potevano lasciarmelo! Invece niente. Avevo paura, anche perché mi tornava in mente quel brutto muso di Rosetta De Luca che scendendo le scale grugniva tra di denti: «Ci vediamo alla prossima partita di palla capitano, cacasotto!»
Il dottor Tascini è stupido.
Intanto si è scordato di visitarmi, poi non si era portato neanche gli attrezzi, né quello per sentire il catarro nella schiena, né quello per far scalciare, né la pila per guardare dentro la bocca, niente!
Mi ha fatto una marea di domande idiote, alcune me le ha ripetute due o tre volte perché si scordava che me le aveva già fatte prima; poi perdeva il filo di quello che stava dicendo e pretendeva che io finissi la sua frase; cominciava a raccontarmi una favola, si stufava a metà e dovevo finire di raccontarla io a lui… Insomma un disastro.
Invece la mamma ha detto che è un dottore bravissimo. Il papà le ha risposto che si vede soprattutto dall’onorario. Comunque io non gli ho raccontato tutti i casini che aveva fatto perché non sono una spiona.
Continua…
Per preparare la Pasta fredda al profumo d’estate per 4 persone, servono:
- 320 gr di pasta
- 300 gr di fior di latte di primissima qualità
- 500 gr di pomodori maturi ma ben sodi
- 3 spicchi d’aglio
- 1 cucchiaino di pasta d’acciughe
- 1 cucchiaio di capperi
- 2 cucchiai di olive nere
- 10 foglie di basilico
- 2 pizzichi di origano
- 6 cucchiai di olio extravergine, biologico, Dop
- sale e pepe
Preparazione del condimento (con qualche ora di anticipo)
È il momento di aggiungere l’olio. Come ripeto ogni volta, la scelta della materia prima è cruciale nella riuscita dei piatti: scegli un extravergine di eccellenza, biologico, Dop.
Io qui uso il Terre Rosse, e qui spiego perché.
Condimento della pasta
La pasta fredda al profumo d’estate è pronta, si può mangiare subito o rimetterla in frigorifero fino al momento di andare in tavola; in questo caso tirala fuori una decina di minuti prima di servirla e dai ancora una bella mescolata.
Beh? Com’è?
Pasta fredda al profumo d’estate – postato da Mozzarella
Ricette dai blog amici:
Insalata di pasta ai peperoni dal blog Cucina Casareccia
Penne rigate “fresca estate” dal blog Un avvocato ai fornelli
Pasta fredda dal blog Lo scrigno del buongusto