“E venne l’acqua, che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò”.
Prego?! Che c’entra con l’Angelica?
Beh, perché io l’ho riadattata da Giallo Zafferano, Giallo Zafferano l’ha riadattata dalle sorelle Simili, le sorelle Simili l’hanno riadattata dalla ricetta tradizionale della ‘Ciambella a macchina’ (che non ho trovato in rete ma che loro citano nel libro ‘Pane e roba dolce’).
Ed ecco qua la bisnipote della capostipite:
Per 10 porzioni di angelica salata di quarta generazione servono:
per il lievitino:
- 90 gr di farina manitoba
- 50 gr di acqua tiepida
- 8 gr di lievito di birra
- 1 cucchiaino di zucchero
per l’impasto:
- 270 gr farina manitoba
- 3 tuorli d’uovo
- 100 gr di latte
- 50 gr di parmigiano grattugiato
- 5 gr di sale
- 80 gr di burro a pomata
per il ripieno:
- 600 gr di melanzane
- farina per infarinare
- olio extra vergine per friggere
- 300 gr di formaggi misti saporiti
- 3 cipolle
- sale
- 1 uovo per spennellare
Ecco come faremo:
cominciamo col preparare il lievitino: in una ciotola mettiamo la farina e lo zucchero. A parte sbricioliamo il lievito di birra e lo stemperiamo nell’acqua tiepida, lo uniamo alla farina e impastiamo fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Facciamo una pallina e la mettiamo a riposare in una ciotola infarinata chiusa con pellicola da cucina, in forno spento con la luce accesa, per almeno un’ora: dovrà raddoppiare il suo volume.
Ora facciamo subito l’impasto che deve riposare per ammorbidirsi, prima di essere unito al lievitino.
Setacciamo la farina facendola cadere in una ciotola capiente e arieggiandola bene. Aggiungiamo il sale e il parmigiano grattugiato. In una ciotolina a parte sbattiamo con una frusta i tuorli con il latte e uniamo il tutto alla farina.
Naturalmente se avete planetarie, mixer, Bimby e simili, sarà più comodo, altrimenti: olio di gomito e santa pazienza, e impastiamo.
Appena gli elementi si sono amalgamati bene cominciamo a unire il burro poco per volta. Ne mettiamo un pezzetto e lavoriamo fino a farlo assorbire completamente, poi ne aggiungiamo un altro e continuiamo così fino a incorporarlo tutto. Deve diventare un composto liscio e omogeneo. Lo copriamo con un canovaccio pulito e aspettiamo che sia pronto il lievitino.
Passata 1 ora di lievitazione del lievitino stendiamo l’impasto sul piano di lavoro col mattarello, mettiamo nel centro il lievitino e richiudiamo i lembi dell’impasto accavallandoli, come fosse un pacchettino.
Ricominciamo a lavorare fino a che i due impasti siano perfettamente amalgamati e non presentino più striature di colori diversi.
Imburriamo una ciotola di vetro e mettiamo l’impasto a lievitare di nuovo per 2 ore, coperto con pellicola e in forno spento con la luce accesa.
Nell’attesa prepariamo il ripieno dell’angelica salata di quarta generazione:
Iniziamo col lavare e tagliare le melanzane a cubetti piccoli (1 cm di lato circa).
Mettiamo a scaldare l’olio per friggerle – io lo faccio con l’extra vergine che è più sano e dà un sapore migliore al fritto. Ma chi preferisce friggere con l’olio di semi può usare quello di arachidi. L’essenziale è che l’olio sia tanto, almeno un litro, in modo che la frittura non si impregni e resti leggera.
Infariniamo bene 2 o 3 manciate di melanzane a cubetti, mettiamole in uno scolapasta e scuotiamo per togliere la farina in eccesso.
Friggiamole per circa 5 minuti, facendo attenzione che non scuriscano troppo.
Scoliamole accuratamente e mettiamole ad asciugare su carta assorbente da cucina.
Ricominciamo da capo l’operazione con altre melanzane, fino a friggerle tutte.
Tagliamo le cipolle a fette spesse 3 o 4 mm, le mettiamo a freddo in padella con 2 cucchiai dl’olio e due cucchiai d’acqua.
Mettiamo sul fuoco e facciamo stufare per una decina di minuti con una presa di sale grosso. Allorché l’acqua si sarà consumata e le cipolle saranno diventate morbide e trasparenti, alzeremo la fiamma e daremo una breve rosolata mescolando di continuo.
Tiriamo su le cipolle col mestolo bucato e le asciughiamo tamponandole con carta assorbente da cucina.
E ora viene il bello: i formaggi!
Devono essere misti, saporiti ma non troppo stagionati.
Noi da un po’ abbiamo scoperto il Puzzone di Moena che ci fa impazzire e lo mettiamo praticamente dappertutto. Poi ci sta bene anche la fontina valdostana, se vi piacciono le sensazioni forti il taleggio è perfetto, un bel pecorino sardo ci sta una meraviglia… e così via ad libitum.
Anche questi vanno tagliati a cubetti delle stesse dimensioni delle melanzane.
Ora l’impasto dovrebbe essere pronto.
Componiamo l’Angelica salata di quarta generazione
Mettiamo un grande pezzo di carta forno sul piano di lavoro, spolveriamo di farina e rovesciamoci l’impasto sopra. Con le mani formiamo di un salsicciottone. Schiacciamo col mattarello e diamogli la forma di un rettangolo di circa 40 x 30 cm di lato e di 3 o 4 mm di spessore.
Sbattiamo l’uovo in una ciotolina e pennelliamo bene tutta la pasta.
Cospargiamo con le cipolle e con le melanzane strizzate e salate, e concludiamo con i cubetti di formaggio.
Arrotoliamo verso l’interno la pasta nel senso della lunghezza e facciamo come uno strudel.
Ruotiamolo fino mandare la chiusura sul fondo e con un coltello affilato dividiamolo a metà per tutta la lunghezza.
Giriamo le due metà verso l’alto e accavalliamole fra di loro, intrecciandole.
Arrivati alla fine formiamo una ciambella e chiudiamo le due estremità.
Trasferiamo il foglio carta forno con l’Angelica sulla placca, copriamo con un canovaccio pulito e lasciamo lievitare ancora per 30 minuti.
Accendiamo il forno a 180° e quando ha raggiunto la temperatura inforniamo l’Angelica.
Dopo una trentina di minuti il nostro capolavoro è pronto: è stato laborioso lo so, ma vedrete che l’euforia dei commensali vi ricompenserà abbondantemente di ogni fatica.
postato da Paffi